User experience, designer experience o Stake-Holder experience
Senza gli utenti non si progetta “user experience” ma “designer experience” o “stake-holder experience”.
Lasciare fuori gli utenti dalla progettazione non è un’opzione. Ricordate la storia della Ford Edsel all’inizio di questo libro?
Gli utenti non possono essere sostituiti né da qualcuno dell’azienda che sta producendo
il prodotto o il servizio, anche se esperto del mercato e del contesto in cui sta agendo,
né dai designer, anche se esperti di usabilità e di scienze cognitive.
Entrambi i soggetti possono fornire solo una loro interpretazione personale che in rarissimi casi coinciderà con i modelli mentali dei reali utilizzatori, con il contesto d’uso reale, con i loro problemi reali da risolvere e le soluzioni alternative fino a quel momento adottate.
Il rischio di non coinvolgere gli utenti reali è quello di progettare per se stessi, che vuol
dire sprecare risorse in termini di tempo e budget per qualcosa che gli utenti reali forse
non vogliono, non risolve i loro problemi o non è la soluzione ottimale.
Evitare sprechi di risorse non è qualcosa solo nel DNA delle startup, ma coinvolge sempre anche le più grandi aziende che con la moltitudine di startup si trovano oggi a dover competere.
Quindi a voi scegliere se siete disposti ad accettare un fallimento come quello della Ford Edsel oppure preferite provare un approccio differente che coinvolga le persone.
Dal libro User Experience Design di Debora Bottà (Capitolo 3 • Il design delle esperienze, pagina 51)